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Scuola sicura

Premessa

L’Art. 2 del D.L.vo 626/94 afferma che “…sono equiparati ai lavoratori, gli allievi degli Istituti di istruzione nei quali si faccia uso di laboratori”.
Anche la Scuola è dunque un luogo di lavoro ed il Capo d’Istituto (salvo una diversa interpretazione nei Contratti Integrativi) è individuato quale “datore di lavoro” ai fini e agli effetti dei decreti legislativi n. 626/94 e n. 242/96 (decreto 292/96). Ciascun lavoratore, tradizionalmente considerato un soggetto passivo da tutelare, ha ora un ruolo attivo. Infatti l’Art. 5 dispone che “ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni”.
Il Decreto Legislativo 626/94 attribuisce un’attenzione particolare alla prevenzione: anch’essa viene definita nell’Art. 2 come “il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell’attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno”.
L’obiettivo è quello di togliere le cause dell’infortunio che non è imputabile ad una sola causa, ma è il risultato di una serie di circostanze originate da fattori sia oggettivi sia soggettivi.

Organizzazione della sicurezza

I fattori oggettivi possono, così, essere esemplificati:

  • la disorganizzazione
  • l’ingombro dello spazio operativo con oggetti
  • gli impianti e meccanismi privi di adeguata sicurezza.

Tra i fattori soggettivi sono da considerare in particolare:

  • la scarsa conoscenza della mansione o l’inosservanza delle disposizioni tecniche impartite
  • la noncuranza del pericolo o all’eccesso di disinvoltura
  • la disattenzione, negligenza, imprudenza.

Regole di comportamento

  • Al suono della campana di inizio lezione o di ripresa dopo la pausa, gli allievi devono trovarsi nell’aula o nel reparto indicato dall’orario con tutti i libri ed i sussidi scolastici necessari.
  • Nei laboratori, nelle palestre e nelle aule speciali tutti devono osservare le norme di comportamento specifiche richiamate nelle apposite tabelle appese o illustrate all’inizio e durante l’anno scolastico dai docenti preposti.
  • L’accesso alla palestra è consentito solo a chi porta scarpe da ginnastica. Gli allievi negli spogliatoi possono sostare per il tempo strettamente necessario a cambiarsi. Coloro che non partecipano alle lezioni di Educazione Motoria o Fisica restano sotto la vigilanza didattica dell’insegnante.
  • Gli allievi devono avere la massima cura nell’uso degli arredi, degli strumenti e dei sussidi.
  • I servizi igienici devono essere lasciati puliti ed in ordine come ciascuno desidera trovarli: lasciarli sporchi è sinonimo di disprezzo della propria persona, di coloro che li dovranno utilizzare e del lavoratore incaricato della loro pulizia.
  • Una particolare attenzione deve essere posta all’uso di apparecchiature elettriche; esse non devono essere toccate con le mani bagnate o umide; quando si estrae una spina dalla presa non si deve mai tirare il cavo, ma la spina stessa, mantenendo la presa al muro.
  • Sia in aula sia nei laboratori i rifiuti devono essere depositati negli appositi contenitori, già predisposti per la raccolta differenziata.

Se fosse necessario abbandonare lo stabile, il suono convenzionale della campanella lo segnalerebbe a tutto il personale dell’Istituto.
Ogni alunno deve conoscere il piano di evacuazione dell’edificio (vedasi opuscolo, letto, commentato e distribuito ad ogni alunno) e conoscere il percorso da seguire in caso di emergenza. In ogni aula è presente la piantina che indica esattamente il percorso da seguire e il punto di raccolta.

Qualora si verificasse un terremoto è opportuno:

  • evitare il panico e disporsi sotto i banchi, in ginocchio, con la bocca coperta da un fazzoletto, con il capo tra le braccia
  • se si è sorpresi dalla scossa fuori dall’aula, addossarsi ad un muro maestro, lontano dalle vetrate
  • non usare l’ascensore, non avvicinarsi ad armadi o scaffali di una certa altezza, non accendere fiammiferi. Al termine della prima serie di scosse, abbandonare la struttura, attenendosi alle direttive del piano di evacuazione.